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PATTI – Crisi idriche e guasti alla condotta. Come il comune intende rivoluzionare il sistema acquedotto

PATTI – Crisi idriche e guasti alla condotta. Come il comune intende rivoluzionare il sistema acquedotto
Agosto 25
01:39 2014

Nonostante la “rivoluzione dell’acqua”sia ancora lontana dal realizzarsi, gli sforzi compiuti per limitare al massimo i disagi causati dai guasti idrici dimostrano chiaramente un certo impegno da parte del Comune. A settembre partirà finalmente l’esperimento del telecontrollo, sistema che consentirà di individuare in automatico le perdite all’interno della rete idrica comunale. Intanto prosegue il lavoro di redazione del “Progetto di Conoscenza” dell’acquedotto. Obiettivo: puntare ad un riordino complessivo del sistema di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua.

Operazione ritenuta indispensabile per individuare gli interventi gestionali e infrastrutturali necessari per ottimizzare lo sfruttamento delle risorse idriche disponibili. Un’adeguata mappatura dell’acquedotto comunale consentirà infatti di valutare anche l’efficienza energetica degli impianti di sollevamento per programmare interventi mirati al risparmio energetico.

Nel frattempo si continua a lavorare sull’obiettivo più importante: la costruzione dell’acquedotto delle frazioni. Nei giorni scorsi l’ingegnere idraulico ingaggiato dal Comune ha effettuato un sopralluogo al pozzo di Iuculano in vista della decisiva prova idraulica che sarà effettuata nei primi giorni di settembre.

Ma i grattacapi sono sempre dietro l’angolo: secondo le ultime stime, su novanta litri di acqua emunta al secondo il Comune ne riesce a fornire appena la metà. Il resto si perde nella rete o sfugge al controllo dei contatori: un primo screening effettuato dall’ingegnere Barone ha riscontrato in alcune zone la presenza di perdite di circa due litri al secondo: una quantità assimilabile alla capacità di un intero pozzo.

In pratica l’acqua viene emunta a quota quattro metri sul livello del mare e portata a quota centocinquanta metri dalle pompe di sollevamento.

Qui comincia a disperdersi a causa delle condutture fatiscenti. L’ultimo guasto riscontrato a Case Nuove Malluzzo ha permesso di appurare l’esistenza di una condotta interamente realizzata in Pvc, materiale che esclude a priori la possibilità di intervenire con riparazioni tampone.

Problema a cui si aggiunge quello della mancanza di un sistema di chiusura a settori della rete. Si verifica un guasto in via Magretti?  Bisognerà chiudere tutta la condotta che rifornisce l’intero centro storico. Insomma, siamo ancora all’anno zero e la strada verso la rimodulazione del sistema acquedottistico è ancora lunga e tortuosa.

 

Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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