PATTI – Redazione di un nuovo progetto per la riqualificazione funzionale ed estetica della via Porta Nuova.
Per la riqualificazione funzionale ed estetica della via Porta Nuova, secondo criteri di memoria storica e architettonica, creando nel contempo una via di fuga del quartiere Polline con la via Fiume, si dovrà attendere ancora. Sarà, infatti, necessaria la redazione di un nuovo progetto, affidato all’ingegnere Ermelinda Lenzo, funzionario tecnico direttivo del comune.
I motivi sono spiegati nella determina n.11 del sindaco, Mauro Aquino, pubblicata ieri, con riferimento alle varie fasi del progetto. Con determina sindacale n.36 del 22 novembre 2019, – ricorda il primo cittadino – erano stati nominati il geometra Antonino Cusmà Piccione RUP (Responsabile Unico del Procedimento) e l’ingegnere Francesco Barbitta, progettista ; con delibera n.353 del 29 novembre 2019 era stato approvato il progetto definitivo. Considerato che adesso – si legge ancora nella determina sindacale – si rende necessario procedere alla rimodulazione dello stesso progetto con modifiche delle vie di fuga e che l’ingegnere Barbitta non è più in servizio e che, pertanto, si rende necessario procedere alla nomina del sopracitato direttore dei lavori; visto che all’interno degli uffici comunali esiste la figura tecnica e amministrativa nonché idoneamente abilitata a ricoprire tali ruoli, è stato, appunto, individuato l’ingegnere Ermelinda Lenzo, nominato per l’intervento di riqualificazione funzionale ed estetica della via Porta Nuova.
La via Porta Nuova ricade in uno dei più antichi e caratteristici quartieri cittadini, Polline, a monte del torrente Montagnareale. Secondo il precedente progetto il costo dei lavori ammonterebbe a 360.000 euro, di cui 108.376,50 per lavori soggetti a ribasso, 39.871,52 euro per oneri di sicurezza e 104.375,48 euro per somme a disposizione dell’smministrazione comunale, cui si farà fronte con un mutuo che sarà sottoscritto con la Cassa Depositi e Prestiti Spa. Secondo il giudizio degli amministratori, il progetto è idoneo ed adeguato alle finalità che si intendono conseguire; si sottolinea, inoltre, che “è intendimento dell’smministrazione valorizzare il centro storico mediante il recupero dell’antico tracciato che, con l’accesso da via Fiume, conduce al quartiere Polline, che possa fungere anche da via di fuga in caso di calamità”.
Porta Nuova, secondo quanto riporta il compianto autore dell’interessante volume “Patti nella Storia”, professore Filippo Irato, era una delle porte della cinta muraria costruita intorno al 1115 dagli aragonesi per rendere Patti più sicura. “L’opera, architettonicamente imponente e militarmente sicura – scrive Irato – si snodava a partire dalla parte sud-ovest del castello e, seguendo l’andamento naturale del terreno, dopo aver lambito gli attuali rioni San Michele, San Nicola e Dietro Castello, andava ad attaccarsi al lato sud del Castello. Lungo le mura si aprivano cinque porte: porta della morte, Porta Nuova, Porta San Michele, Porta delle Buccerie o di “jusu”, Porta reale o Porta maggiore. Tra la Porta della morte e la Porta Nuova sorgeva la torre di Palla o Polline. Tra la Porta Nuova e la Porta San Michele vi era la ”guardiola”, specie di posto di guardia che ospitava i militari che prestavano servizio lungo il camminamento di ronda”.
Nicola Arrigo
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