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PATTI – “Giornata della Legalità”. Alunni dell’I.C. Radice hanno incontrato on-line Rita Spartà.

PATTI – “Giornata della Legalità”. Alunni dell’I.C. Radice hanno incontrato on-line Rita Spartà.
Maggio 25
17:20 2021

Nell’ambito delle attività previste in occasione della “Giornata della Legalità”, gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria e quelli della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice” di Patti, diretto dalla dottoressa  Antonina Milici, hanno incontrato, grazie alla collaborazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Patti ,in primis il presidente Francesco Pizzuto e l’avvocato Antonella Spinnato, seppur tramite collegamento a distanza, Rita Spartà. Una donna che, senza sceglierlo, senza affatto volerlo, ha compiuto gesta straordinarie.

Certo, l’eroe è dipinto nell’immaginario collettivo come un essere speciale, con doti particolari. Rita Spartà è solo una donna. È solo una figlia. È solo una sorella. È una figlia a cui hanno ucciso il padre, è una sorella a cui hanno ucciso i fratelli. È una donna che ha pianto. È un cittadino che ha denunciato. È una figlia e una sorella che non si è arresa, che ha lottato per avere giustizia, per vedere condannati i responsabili del suo dolore. Per rendere il proprio paese, la propria comunità più libera e più giusta, per arginare il male che porta il nome di mafia. Una donna “aperta” ad un futuro migliore, ancora piena di speranza, come testimoniato dalla commozione con cui ha parlato ai ragazzi, che ha definito “i miei cavalieri”.

Ha ribadito quanto “dura sia stata la lotta e quanto lo sia ancora” e ha dato un suggerimento agli alunni,: “Per sconfiggere la mafia si deve partire da una cosa semplice: rispettare le regole. Per distruggere la mafiosità occorre, anzitutto, pensare che ciascuno di noi deve astenersi dal compiere quei piccoli gesti che possono risultare atti di prepotenza nei confronti degli altri. Basta rispettare la fila, basta fermarsi allo stop, basta non chiedere favori non dovuti”. 

La testimonianza che Rita Spartà ha voluto offrire ai ragazzi ha evidenziato come apparentemente non sembra sia cambiato molto dagli anni novanta, l’epoca in cui accaddero i luttuosi avvenimenti, ad oggi, se non in una variabile determinante: l’atteggiamento dei giovani, l’idea che della mafia hanno i giovani, il cambiamento culturale che, diceva Falcone, “è la principale arma per sconfiggere la mafia”. 

Gli alunni hanno avuto l’opportunità di rivolgere alcune domande, anche dolorose, a cui Rita non si è sottratta, rispondendo con sincerità, senza nascondere dietro l’ipocrisia la crudezza della realtà. Ha voluto anche ringraziato l’istituto “per l’affetto che mi è stato dimostrato”.

Si è trattato, indubbiamente, di uno di quegli incontri non formali che “lasciano il segno”, perché Rita Spartà ha colpito per le sue parole di verità, per il suo esempio di donna fragile che, però, non si arrende, per la sua azione concreta di lotta contro una società ingiusta, crudele, malvagia. 

“La scuola – sottolinea il professore Sandro Musarra – ha il compito di educare, offrendo ai ragazzi occasioni ed esperienze che permettano di affinare e sviluppare la capacità di essere membri attivi della collettività a cui appartengono, di diventare uomini e donne capaci di vivere nelle condizioni sociali che gli adulti, nel bene e nel male, lasciano in eredità. Donne e uomini capaci di apportare un contributo nella perenne evoluzione che ci riguarda tutti”. 

Proprio in tale ottica si è inserito l’incontro con Rita Spartà, “perché la scuola – conclude Sandro Musarra – non impartisce lezioni morali, non impone una dottrina da seguire, ma offre l’opportunità ai cittadini di domani di guardare con i propri occhi, di riflettere con le proprie conoscenze, di agire con le proprie competenze, di pensare con il proprio cervello, di scegliere secondo le proprie idee”.

Nicola Arrigo

 
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