PATTI – Stabilizzazione lavoratori ASU. L’Amministrazione Comunale ribatte nota stampa dei consiglieri Cimino, Gregorio Nardo e Impalà.
Comprendiamo che la campagna elettorale è alle porte e che questa vicinanza temporale può creare delle fibrillazioni, ma non per questo possiamo sottacere, né tantomeno giustificare, le disattenzioni, le incongruenze e le strumentalizzazioni politiche operate sulla pelle dei lavoratori ASU.
Le esternazioni da campagna elettorale dei Consiglieri Cimino, Gregorio Nardo e Impalà con la loro nota stampa del 26 Gennaio non ci sorprendono, fanno parte del gioco di chi, non avendo argomenti credibili né conoscenza approfondita degli argomenti, affida le proprie ragioni a proclami confusi e confusionari, che non possono, comunque, scalfire la verità dei fatti.
Ma andiamo con ordine:
Non è vero che la stabilizzazione dei lavori ASU (che sono esattamente 45 e non circa 50 come indicato dai distratti Consiglieri) avrebbe potuto operarsi già nel 2019, contestualmente alla stabilizzazione dei 95 ex contrattisti: la normativa all’epoca vigente, infatti, richiedeva che le nuove assunzioni (a cui sono equiparate le stabilizzazioni) venissero operate nei limiti delle risorse assunzionali generate dai pensionamenti dell’ultimo quinquennio. Tali risorse, purtroppo, all’epoca non erano sufficienti per tutti e 45 i lavoratori.
Solo con il D.L. 104/2020, convertito in la Legge 126 del 13.10.2020, la normativa in tema di assunzioni è stata modificata rendendo di fatto finalmente possibile la stabilizzazione degli ASU e da allora l’Amministrazione e gli Uffici hanno prontamente avviato, in silenzio, senza passerelle né strumentali esternazioni pre-elettorali, quanto necessario per determinare le condizioni giuridico-contabili necessarie per poter procedere in tal senso.
Non è vero che stabilizzazione e riequilibrio camminano su due binari diversi: perché possa darsi corso alla stabilizzazione è indispensabile che l’Ente si doti del bilancio previsionale per la cui redazione, a sua volta, è indispensabile il ricorso alla procedura pluriennale di riequilibrio finanziario, all’attenzione del Consiglio Comunale già da diversi mesi. Insomma, senza riequilibrio niente bilancio, senza bilancio niente stabilizzazione.
Nessuna incapacità amministrativa del Sindaco, né mancanza di volontà politica, né frivola gestione economica, ma la ferma volontà di raggiungere, dopo l’approvazione del riequilibrio e del bilancio, alla definitiva cancellazione del precariato dal Comune di Patti! Stiano sereni i tre Consiglieri, a cui chiediamo di dimenticare, nell’interesse dei lavoratori ASU e della Città, i toni da campagna elettorale e di assumersi, con la stessa intensità applicata nel diffondere inesattezze ed improponibili confronti, le proprie responsabilità decisionali sulla proposta di riequilibrio avanzata dall’Amministrazione, senza trincerarsi dietro l’alibi della “scelta difficilissima da attuare”.
Questo si, il mancato riequilibrio, fondamentale e propedeutico alla redazione del bilancio, infatti, ritarda l’inserimento in ruolo dei lavoratori ASU in quanto di fatto blocca l’iter amministrativo-contabile della stabilizzazione.
Cogliamo l’occasione, inoltre, per ricordare al Consigliere Impalà, che riteniamo per mera distrazione o perché preso dal furore propagandistico non se ne sia accorto, che il regolamento per la rateizzazione dei tributi da lui veemente richiesta qualche giorno addietro a mezzo stampa, è già stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, in sua assenza, nella seduta del 17.11.2020.
Redazione da nota stampa
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