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PATTI – Basilica Santuario di Tindari. Cinque seminaristi ammessi agli ordini sacri.

PATTI – Basilica Santuario di Tindari. Cinque seminaristi ammessi agli ordini sacri.
Settembre 28
09:02 2020

Il primo “sì” nel cammino che li porterà al sacerdozio. E’ stato quello pronunciato da cinque seminaristi – Salvatore Montagno Cappuccinello, originario della “Maria Santissima della Catena” in Naso; Nuccio Patti,  originario della parrocchia “San Nicolò di Bari” in Santo Stefano di Camastra; Benedetto Ricciardi,  originario della parrocchia “San Nicolò di Bari” in San Fratello; Giacomo Testa Camillo e Giuseppe Vivaldi Maimone  originari della parrocchia “Santi Nicolò e Giacomo” in Capizzi – che, nella Basilica Santuario di Tindari, sono stati ammessi agli ordini sacri dal vescovo monsignor Guglielmo Giombanco.

Cinque storie di “chiamata”, di età diverse, da 22 a 42 anni, cinque storie di grazia che confermano – come ribadito anche da don Emanuele Di Santo, rettore del Seminario Vescovile, nella presentazione dei candidati al vescovo – come il Signore continui a chiamare. “Cari seminaristi – ha detto monsignor Giombanco nel’omelia –  con questo rito che oggi celebrate manifestate a me vostro Vescovo il desiderio di essere scelti e seguiti, nel cammino di preparazione al sacerdozio dopo che avete avvertito la chiamata del Signore.

Seguire e guidare coloro che si preparano al sacerdozio è compito affidato a tutta la Chiesa che accoglie il vostro proposito e con la sua cura materna vi accompagna perché possiate rispondere generosamente alla chiamata del Signore. Ogni risposta, infatti, è espressione da una scelta di libertà, animata dall’amore e vissuta con umiltà”.

“ Cari seminaristi – ha aggiunto –  custodite sempre nel vostro cuore l’umiltà, perché essa vi aiuta a fare vostri i sentimenti di Cristo a svuotarvi, attraverso un cammino di libertà, di tutto ciò che impedisce al dono della vocazione di crescere e maturare nella vostra vita. Solo un cammino vissuto nella libertà e nell’umiltà vi renderà capaci di essere veramente uomini pieni di Cristo e del Vangelo. L’umile che ha ricevuto la chiamata e la vive con la libertà è più pronto a percepire la grandezza della vocazione, a coglierla e ad accoglierla come mistero insondabile, come grazia singolare, come dono immeritato; sapendo di “portare questo tesoro in un vaso di creta” 

“Carissimi Salvatore, Nuccio, Benedetto, Giacomo e Giuseppe – ha evidenziato il vescovo –  oggi siete qui dinanzi alla Chiesa per chiedere ad essa di essere accolti tra coloro che desiderano ricevere l’Ordine  sacro che vi conformerà a Cristo sacerdote. In questo cammino cercate sempre di rispondere si all’amore del Signore non solo con le parole, ma sopratutto con la vita comportandovi come piace a Lui, aprendogli il vostro cuore nel dialogo orante con Lui (la preghiera, fa crescere e rende feconda la vocazione, non dimenticatelo mai!). Lasciate che il Signore operi con la sua grazia le meraviglie del suo amore che vi  trasforma e vi rende continuamente consapevoli del dono ricevuto.

 “Vi affidiamo – ha concluso monsignor Giombanco  all’intercessione della Vergine Santa la Bella Maria del Tindari e vi auguriamo di vivere il cammino verso il sacerdozio sempre guidati dall’amore e dall’umiltà perché possiate perseverare nel vostro proposito di seguire il Signore custodendo nel cuore la gioia della chiamata”. 

Nicola Arrigo

 
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