PATTI – Lunedì comincerà un nuovo anno scolastico … si spera un “vero” anno scolastico.
Fino allo scorso anno a chi si preparasse al primo giorno di scuola si domandava: “Pronto lo zaino ?” Adesso, non perché lo zaino non sia ugualmente pronto, la domanda ricorrente è: “Hai preparato la mascherina ?”
Scherzi a parte, lunedì comincerà un nuovo anno scolastico, un anno pieno di incognite, di preoccupazioni, di mille domande, ma pur sempre – almeno si spera – un “vero” anno scolastico.
Ci siamo lasciati in presenza il 4 marzo scorso; poi, prima parzialmente, quindi definitivamente, tutto è stato….didattica a distanza.
Pur sempre proficua, ci mancherebbe, ma sostanzialmente diversa dal “vero” modo di “fare scuola”, dove l’incontro, la condivisione, la collaborazione sono l’essenza.
Ecco: si prova a riprendere così, in presenza, dopo aver adeguato gli istituti a quanto richiesto dai protocolli, a seguito, è risaputo, dell’emergenza sanitaria.
Aule allargate, aule adattate, sistemazione dei banchi doppi (in attesa che arrivino quelli singoli) percorsi da seguire in ingresso ed in uscita, “pulizia” di tutto ciò che fosse superfluo, sono stati il leit motiv dell’estate e alcuni istituti sono stati quasi “ribaltati” per poter essere pronti al suono della prima campanella.
Si riparte, quindi, nella consapevolezza che non sarà semplice, che, come da tutti ribadito, “il rischio zero del contagio non esiste”.
Ma la prima, indispensabile consapevolezza che tutti devono assumere, in primis gli alunni, è che sarà fondamentale “non fare di testa propria” e seguire pedissequamente le indicazioni che verranno date. Inizialmente, sarà un esercizio di adattamento da cui non si può prescindere se davvero si vuol vivere l’anno in assoluta sicurezza.
Il passato va lasciato alle spalle, “facevamo così”, purtroppo o meno male – dipende dai punti di vista –, non potrà essere un ritornello; ancora peggio, nessuno – e qua le famiglie, chiamate ad essere né troppo ossessive né troppo permissive, giocheranno un ruolo determinante – sarà autorizzato a pensare che “non può fare nulla” o che “è a posto”. Perché oltre alla condivisione fisica, alla condivisione dell’apprendimento e del sapere, sarà fondamentale la condivisione della salute.
Ripartiamo con ancora negli occhi immagini strazianti che hanno caratterizzato la nostra estate, da quelle del piccolo Gioele e della mamma Viviana a quelle di Willy Monteiro. Ripartiamo anche per loro, perché la cultura “aiuta” anche a “vedere l’altro” e a non ripiegarsi egoisticamente su se stessi e sui propri interessi, aiuta a non fidarsi solo delle proprie forze, spesso brutali, aiuta ad andare avanti anche quando tutt’intorno sembra regnare la disumanità.
Sarà un cammino costellato, probabilmente, da alti e bassi, da entusiasmo e da demoralizzazione, da spensieratezza e da preoccupazione. Dovremo essere bravi tutti, insegnanti, personale, studenti, famiglie, a “tenere duro”, condividendo anche ansie e paure per trovare insieme le più adeguate vie di uscita.
Ripartiamo, allora ! Che sia un cammino in cui tutti siamo insegnanti ed allievi, in cui tutti sappiamo fare la nostra grande o piccola parte, in cui tutti viviamo la scuola come una comunità che ci riguarda come una delle cose più care.
Ci spronino le parole augurali del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana: “Vivete l’esperienza della scuola come quella di una grande comunità, in cui tutti – senza eccezioni – possono e devono dare il proprio contributo di sapienza e di umanità. Il futuro del nostro Paese, il suo sviluppo armonico e la custodia del suo territorio, come la concordia del corpo sociale, si costruiscono a scuola, grazie all’impegno di tutti. Che non manchi, dunque, l’apporto di alcuno alla grande famiglia della scuola e, anzi, tutti siano incoraggiati a condividere le proprie idee ed esperienze, perché l’apprendimento del sapere risulti significativo per l’esistenza”.
Allora, buon….cammino a tutti !
Nicola Arrigo
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