PATTI – ”Non ce n’è Covid” … quale distanziamento, quale mascherina. Intanto la curva epidemiologica sale
Sembrava che il peggio ce lo fossimo lasciato alle spalle, che i giorni terribili della pandemia fossero, ormai, solo un lontano, sia pur tristissimo ricordo.
Sembrava….Perchè, purtroppo, i dati degli ultimi giorni ci inducono a pensare l’esatto contrario. Altro che semplice ricordo, altro che passato da dimenticare; purtroppo, il covid-19 è ancora “in mezzo a noi” ed è prepotentemente tornato alla ribalta, pure nella nostra Sicilia, riaccendendo ansia e paura.
Anche se, purtroppo, non in tutti, perché non tutti riescono ad attenersi alle regole del distanziamento. Sarà che sono arrivate tante persone dal nord, ma non sarà anche perché le regole, a cominciare dalla nostra Patti, non vengono da tutti adeguatamente rispettate ? E’ vero, è estate, ci “pesa” ancora il lockdown, sentiamo il desiderio di uscire e di divertirci, ma questo, purtroppo, al covid non interessa e sta tornando aggressivo e dirompente.
Senza voler attaccare alcuno, non è sicuramente normale quanto ogni sera si registra a Marina di Patti. Quale distanziamento, quale mascherina, quale rispetto delle più elementari regole ! Sembra un attacco improvviso e diffuso di masochismo, di chi è consapevole di ciò a cui si può andare incontro ma, ostinatamente, non si tira indietro e persevera in atteggiamenti sbagliati, sputando magari poi sentenze contro il governo che “ci chiude”.
Gli assembramenti, specie a determinate ore, sono….normali, convinti, forse, che “non potrà accadere nulla”, che “siamo tutti apposto”, che “la mascherina dà fastidio non questo caldo” e via discorrendo.
Oggi si è scatenato un acceso dibattito sui social a proposito di quanto “c’era” ieri sera a Marina (“copia” di quanto già accaduto nelle serate precedenti) e per la stragrande maggioranza il dato incontrovertibile è che nessuno si rende conto che le conseguenze di atteggiamenti sbagliati le potremmo pagare tutti.
Speriamo, ovviamente, che ciò non accada, ma le possibilità indubbiamente aumenterebbero se ciascuno si sforzasse di fare bene la propria parte.
Così si punta il dito senza risparmiare alcuno, dai gestori dei locali agli avventori, dalle forze dell’ordine all’amministrazione comunale, rei di non assicurare i necessari controlli e di non intervenire fattivamente. “Semel in anno licet insanire”, dicevano i latini, ma qui mi pare che stiamo “insanendo” a ripetizione, no una volta.
E’, allora, fondamentale ricorrere ai ripari per non dover poi rimpiangere, anche in una piccola realtà come la nostra, ciò che si sarebbe dovuto e potuto fare e non si è fatto.
Più intelligenza e meno negligenza, insomma, e ne beneficeremo tutti !
Nicola Arrigo
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