PATTI – Al Liceo “Vittorio Emanuele III” la XIXª edizione del “Progetto Lettura” 2019-2020
Il Liceo “Vittorio Emanuele III”, con un duplice incontro, uno nella Sala Convegni del plesso di C/da Acquafico e uno nell’aula magna della sede di via Trieste, ha ospitato la XIX edizione del “Progetto Lettura” 2019-2020, in partnership con la libreria Capitolo 18.
Alla presenza del Dirigente Scolastico Marinella Lollo, dei referenti professori Tindaro Federico e Antonia Vento, gli studenti del triennio di tutti gli Indirizzi liceali – Classico, Scientifico, Scienze Applicate e Linguistico -, coordinati dai rispettivi docenti di Lettere, hanno accolto come ospite d’onore l’insigne saggista ed analista adleriano Domenico Barrilà al suo esordio narrativo con il romanzo autobiografico “La casa di Henriette. Lontano. Fino alle tue radici”.
Tema principale del libro è la ricerca per ricostruire l’identità della piccola Henriette Fog, bambina morta nel 1883, nella cui tomba è inciampato casualmente mentre andava a curare la tomba del padre. Ma anche altri temi del romanzo sono significativi: la responsabilità individuale del giovane Domenico che, orfano, lascia la scuola e inizia a lavorare in fabbrica, prendendosi cura della madre; la solidarietà; l’emarginazione sociale. Non ultimo il tema storico, relativo alla città di Messina, vista nel momento del suo massimo splendore quando, Porto Franco, divenne polo di attrazione per i mercanti dell’Europa Settentrionale, tra cui i nonni della piccola Henriette.
Definito dallo stesso autore “il racconto di un passato, il nostro di messinesi, che ci aiuta a guardare dentro di noi, a comprendere che non siamo immortali, a pensare con maggiore considerazione le attese di chi sceglie di migrare, ma soprattutto a riconoscere nella memoria, nelle radici, il valore su cui si fonda la storia dell’Europa e di chi l’ha abitata”, il romanzo ha incontrato l’apprezzamento di studenti e docenti per la raffinatezza della scrittura e gli innumerevoli spunti di riflessione positiva che offriva.
Gli studenti presenti in sala hanno elaborato dei quesiti relativi ad elementi della trama, al sistema dei personaggi, ai valori veicolati dal romanzo e hanno posto all’autore domande relative alla sua formazione scolastica e professionale.
Barrilà ha dichiarato in premessa di essere venuto ad imparare dagli studenti perché ha scoperto che “saccheggiare” le idee dei giovani è l’unico modo per non invecchiare. Egli ha discusso amabilmente ed ha confermato anche nell’oralità la sua predilezione per uno stile narrativo che concede molto spazio all’aneddoto autobiografico senza mai cadere nell’autoreferenzialità. In questo modo, infatti, si lascia agli interlocutori la possibilità di interpretare e li si invita al pensiero critico.
Nel rispondere alle domande Barrilà ha fornito preziosi parametri di comportamento ai giovani. Ha ribadito loro l’importanza “di affinare la capacità di osservazione perché, con la riflessione che genera, modifica qualitativamente anche il nostro approccio con le persone e con gli eventi della vita”. Li ha invitati “a considerare la memoria del passato qualcosa di vivo e non pura ritenzione di concetti o aneddoti cui non si sa attribuire significato”. Li ha esortati “ad essere orgogliosi della propria famiglia e della propria terra, ad impegnarsi e sentire la responsabilità della loro esistenza. E ancora ad essere critici e sospettosi mai accondiscendenti supinamente”.
Alcuni studenti hanno ravvivato la manifestazione con l’esecuzione di brani musicali e con la pubblicazione di raccolte fotografiche e di video. La studentessa Claudia Maniaci della classe IVB dell’indirizzo Classico ha letto una poesia inedita, ispirata dalla ricerca di Henriette ed intitolata “Radici”. Il Dirigente Scolastico, professoressa Marinella Lollo, a conclusione dei lavori, ha lanciato un appello agli studenti, invitandoli “a frequentare i cimiteri come luoghi del ricordo e dell’incontro tra mondi lontani, sottolineandone la poeticità”.
Il Progetto Lettura ha sponsorizzato, sempre in collaborazione con la libreria Capitolo 18 di Teodoro Cafarelli, anche un seminario in cui, alla presenza del Dirigente Scolastico, dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Valentina Campana, di studenti, docenti e genitori, sempre Domenico Barrilà, in veste di psicoterapeuta, ha proposto alcune riflessioni su valori educativi già pubblicate nei suoi best-seller editi per Feltrinelli – “I superconnessi” e “Quello che non vedo di mio figlio” – e una anteprima di quelle prossime alla pubblicazione con il titolo “Tutti bulli. Perché una società violenta vuole processare i ragazzi”.
Nicola Arrigo
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