PATTI – Progetto di riqualificazione funzionale ed estetica della via Porta Nuova.
Con determina del sindaco, Mauro Aquino, è stato costituito l’Ufficio del Responsabile Unico del Procedimento (RUP) designando il geometra Antonino Cusmà Piccione, funzionario tecnico direttivo dell’Ente comune e l’ingegnere Francesco Barbitta, funzionario tecnico dello stesso Ente responsabile dell’Ufficio di progettazione, del progetto di riqualificazione funzionale ed estetica della via Porta Nuova ricadente in uno dei più antichi e caratteristici quartieri cittadini a monte del Torrente Montagnareale, che dovrà effettuarsi secondo criteri di memoria storica e architettonica, creando, nel contempo, una via di fuga che, partendo dal quartiere Polline, si collegherà con la via Fiume, il cui progetto, redatto dall’Ufficio Tecnico del Secondo Settore – Area Infrastrutture e Manutenzione – si trova già agli atti del comune.
Nella determina del primo cittadino viene ribadito che è intendimento dell’amministrazione comunale valorizzare il centro storico mediante il recupero dell’antico tracciato che, con l’accesso dalla via Fiume, conduce nell’antico quartiere di Polline che potrebbe, come detto, fungere anche da via di fuga in caso di calamità.
Adesso occorrerà, tuttavia, procedere alla sua rielaborazione e al suo adeguamento alla normativa vigente in materia.
Tra l’altro, per la rielaborazione del progetto, era necessario individuare le figure che andranno a costituire l’Ufficio di Progettazione; la normativa esistente individua i requisiti che deve possedere il soggetto prescelto per l’espletamento dell’incarico di RUP, cioè essere un tecnico in possesso di titolo di studio adeguato alla natura dell’intervento da realizzare e ai compiti richiesti per l’effettuazione delle relative fasi.
Il sindaco Aquino, visto che all’interno degli uffici comunali esistono le figure professionali dotate di capacità tecnico – amministrative nonché idoneamente abilitati per ricoprire i ruoli, le ha individuate nell’ingegnere Francesco Barbitta, responsabile del Secondo Settore Area Infrastrutture e Manutenzione, ed nel geometra Antonino Cusmà Piccione, responsabile del Terzo Settore – Area Territorio e Ambiente -.
Porta Nuova, secondo il compianto professore Filippo Irato, autore di uno dei testi più completi sulla storia di Patti, “Patti nella Storia”, era una delle porte della cinta muraria della città, costruita intorno al 1115 dagli aragonesi per rendere Patti più sicura.
“L’opera, architettonicamente imponente e militarmente sicura – afferma Irato – si snodava a partire dalla parte sud ovest del Castello e, seguendo l’andamento naturale del terreno, dopo aver lambito gli attuali rioni San Michele, San Nicola e Dietro Castello, andava ad attaccarsi al lato sud del Castello.
Lungo le mura si aprivano cinque porte: Porta della Morte, Porta Nuova, Porta San Michele, Porta delle Buccerie o di “Jusu”, Porta Reale o Porta Maggiore.
Tra la Porta della Morte e Porta Nuova sorgeva la Torre di Palla o Polline.
Tra Porta Nuova e Porta San Michele vi era la “guardiola”, specie di posto di guardia che ospitava i militari che prestavano servizio lungo il camminamento di ronda”.
Nicola Arrigo
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