PATTI – Festeggiamenti in onore a Santa Febronia. Riscoprire il senso pieno della festa.
Riscoprire il senso della comunità e della festa.
E’quanto Santa Febronia, patrona e concittadina, offre ai pattesi e a quanti risiedono, per svariati motivi, nella nostra città, in occasione dei tradizionali festeggiamenti in suo onore.
E’ vero che i tempi sono cambiati, è vero che l’amore per le proprie tradizioni sta svanendo (e qui ci sarebbe da mettere in discussione il ruolo educativo nella trasmissione di quanto i nostri predecessori ci hanno lasciato, anche sul piano della fede), è vero che un tempo
la festa era un’occasione propizia per ritrovarsi, per “uscire”, per farsi notare, è vero che non è più “a fera”, che richiamava tante persone anche da….fuori.
Però non si può non solennizzare a dovere la festa, in cui, annualmente, una giovinetta “locale” si ripropone (dovrebbe, in ogni caso, essere punto di riferimento sempre) come fulgida icona di come l’amore genuino a Dio porti ad affrontare con coraggio il martirio.
Ben vengano, allora, le bancarelle, il cabaret, Red Canzian o chi per lui, ma se non si riscopre il senso pieno della festa e dello “stare insieme”, se non si recupera la valenza prettamente spirituale e religiosa, tutto
svanisce come fumo, tutto è nebbia che presto si dirada, tutto è solo esteriorità.
Ecco perché sarebbe bello ed edificante “vedere” la Cattedrale “san Bartolomeo” pullulare di fede e di devozione sia stasera, quando alle 19,30 il Vicario Generale della diocesi, don Basilio Rinaudo, presiederà i vespri solenni, sia domani, quando, alle 18,30, il vescovo ausiliare di Messina, monsginor Cesare Di Pietro, alla presenza del vescovo di Patti, monsignor Guglielmo Giombanco, presiederà la solenne messa pontificale.
Alla stessa seguirà la processione del simulacro di Santa Febronia, recentemente restaurato, e delle reliquie, con le tradizionali soste, durante le quali, accompagnati dalla banda musicale “Silvio Grillo”, saranno cantati gli inni “Diva Trofima” e “Su fedeli”.
Che, allora, sia davvero festa per tutti, una festa che non si esaurisca oggi e domani ma che duri sempre. Perché ciò avvenga sarà indispensabile, sull’esempio di Santa Febronia, recuperare genuinità e cordialità nei rapporti, senso di accoglienza e di rispetto, gratuità, coraggio nel “non tacere” e umiltà nel saper “fare silenzio”. Tutti,
nessuno escluso !
Nicola Arrigo
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