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PATTI – Movida marinota. “Basta criminalizzare”, l’amministrazione difende i gestori dei locali

PATTI – Movida marinota. “Basta criminalizzare”, l’amministrazione difende i gestori dei locali
Gennaio 24
16:37 2015

Patti_Marina_movida_001Conciliare le esigenze di pace e tranquillità dei residenti di Patti Marina con quelle lavorative di chi gestisce i locali notturni è una questione su cui negli ultimi anni si è dibattuto parecchio.

Difficile, però, trovare una sintesi tra coloro che credono che la frazione balneare sia stata trasformata in una gigantesca discoteca all’aperto e coloro che ritengono, al contrario, che lo sviluppo commerciale di Patti Marina sia ancora lontano dall’esprimere il suo potenziale effettivo.

Tra aperture, compromessi, scontri verbali e ripicche, le due parti in causa hanno vissuto per anni disagi e malumori, nella convinzione diffusa che sulla ridente frazione balneare sia in atto un vero scontro generazionale.

Da una parte qualche over sessanta da sempre abituato alla quiete di un borgo marinaro pressoché desolato, dall’altra una decina di giovani imprenditori che nell’arco di pochi anni hanno avviato bar, attività di ristorazione, lidi balneari e locali notturni dediti alla musica dal vivo.

Osannati dalla stragrande maggioranza dei pattesi per aver ridato linfa a quello che viene ormai definito “il salotto buono” della città, gli stessi imprenditori sono di recente finiti nel mirino di un comitato spontaneo che ha duramente condannato il modello di sviluppo turistico impresso alla frazione.

L’immagine che ne vien fuori è quella di un luogo dove, tra musica assordante e fiumi di alcool, schiere di giovani si abbandonerebbero agli eccessi più sfrenati compiendo atti vandalici e mortificando un intero territorio.pattimarina0011

La risposta degli esercenti non si è fatta attendere: «Osserviamo puntualmente tutte le ordinanze che ci sono state imposte, non serviamo alcolici dopo un certo orario, rispettiamo i limiti dei decibel per la musica e provvediamo a nostre spese alla pulizia dei marciapiedi e degli spazi adiacenti ai nostri locali», è il commento di alcuni di loro.

Altri esercenti focalizzano invece l’attenzione sugli schiamazzi notturni: «Purtroppo – affermano – c’è sempre l’idiota di turno che si diverte a fare baccano, ma l’atteggiamento di pochi non può certo ricadere su tutti gli avventori dei nostri locali. Nella quasi totalità si tratta di gente di ogni età che ama divertirsi con moderazione e nel rispetto altrui».

Sulla questione è intervenuta anche l’amministrazione comunale, con in testa il sindaco Aquino e Fabio Longo, assessore al Turismo e proprietario di un noto locale del lungomare: «Non risulta – si legge in una nota ufficiale – che si siano mai verificati episodi di violenza, disordini o problemi di ordine pubblico, grazie anche alla presenza costante e discreta delle forze dell’ordine. Oggi è aumentato il numero dei visitatori, non solo giovani, che scelgono la frazione Marina per le loro vacanze. E questo perché una classe di giovani imprenditori ha dimostrato grande professionalità, creando occasioni di lavoro e ricchezza».

Inaccettabile per la squadra di governo anche la «criminalizzazione» dei giovani, ingenerosamente descritti come «dediti soprattutto all’abuso di sostanze alcoliche», ferma restando la «condanna per gli eccessi ascrivibili a pochissimi elementi».

Dello stesso avviso una frangia dell’opposizione consiliare, rappresentata da Gigante, Impalà, La Macchia e Tripoli, secondo cui «i fenomeni denunciati non sembra abbiano mai raggiunto livelli patologici. L’auspicio – affermano i quattro – è che le generazioni si parlino, si comprendano e capiscano che la libertà di ognuno finisce dove comincia quella degli altri, nel rispetto di una cornice di legalità che deve essere sempre il faro dell’azione di tutti protagonisti: esercenti, fruitori, residenti, ospiti e istituzioni».

 

Giuseppe_Giarrizzo

 

Giuseppe Giarrizzo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.