PATTI – L’Alma Basket si impone nettamente, 84-49, sul campo dell’Ad Maiora Ragusa
Dopo la sconfitta interna – prima e unica stagionale – contro Priolo, l’Alma Basket (Serie B di basket femminile) si è prontamente riscattata, imponendosi nettamente, 84-49, sul campo dell’Ad Maiora Ragusa. Dopo l’equilibrio del primo quarto (16-10), l’Alma (peraltro priva di una delle giocatrici di spicco, Martina Lombardo, infortunatasi nella sfida con Priolo ed in panca solo per onor di firma) ha controllato la sfida nel secondo e terzo quarto, prima di piazzare un eloquente break di 32-10 che le ha permesso di prendere il largo.
Quattro le giocatrici in doppia cifra (Kramer, Guerrera, Romeo e Merrina) e controllo pressoché totale sotto le plance, per un successo che, ovviamente, dà morale dopo la battuta d’arresto del turno precedente e consente di mantenersi nelle alte sfere della classifica.
Nonostante la netta affermazione, coach Mara Buzzanca non è del tutto contenta: “Al di là del risultato non sono pienamente soddisfatta per il gioco che abbiamo espresso, eccezion fatta per il primo quarto e per l’ultima frazione. Nel secondo e terzo quarto non siamo riuscite a giocare per come volevo, esprimendo un basket confusionario e questo non possiamo permettercelo. In settimana lavoreremo sugli errori commessi in partita e cercheremo di trovare una giusta identità in modo da poter per esprimere un gioco costante. Siamo un gruppo che è composto da atlete giovani e giocatrici più esperte e sto cercando di riuscire a trovare l’equilibrio che consenta a tutte di esprimersi al meglio”.
Buzzanca guarda già al prossimo impegno, domenica, alle 18, al “PalaSerranò” contro Trapani: “Per noi sarà una partita importante per cercare di fare risultato e continuare a crescere, puntando ad evitare di giocare in maniera altalenante come è accaduto sino ad oggi”. Della stessa opinione il capitano pattese, Nunziella Cangemi: “Dovremo affrontare questo impegno con la giusta mentalità perché ogni partita può riservare delle sorprese e nulla è mai scontato”.
Nicola Arrigo