MILAZZO – Anziane segregate in una “casa-lager”, fermato il loro “carceriere”
I carabinieri del nucleo operativo di Milazzo, agli ordini del tenente, Cristian Letizia, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della locale procura, hanno sottoposto un 68enne di Milazzo alla misura cautelare personale del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese. Da diversi mesi i Carabinieri stavano attenzionando un appartamento, nel pieno centro di Milazzo, dove gli inquirenti sospettavano che si consumassero violenze ai danni di due anziane donne. Le indagini durate diversi mesi, con l’ausilio delle più moderne attività tecniche, hanno fatto emergere una sconcertante verità. In quell’appartamento, che possiamo definire un “piccolo lager”, vivevano segregate in condizioni disumane due sorelle non autosufficienti e gravemente malate di 91 e 97 anni. Il loro custode o forse “carceriere” era un 68enne di Milazzo, legato a loro da un vincolo di parentela.
L’indagato, che viveva in un’altra casa a Milazzo, ogni giorno si recava in quell’appartamento alle ore 08.00, alle 11.00 e alle 18.00 e ogni volta, quando andava via segregava le due donne chiudendole a chiave dentro, impedendo che chiunque potesse fargli visita, di fatto perfezionando un vero e proprio sequestro di persona. Dalle attività tecniche, è emerso un quadro di malvagità e violenza. L’indagato, soprattutto quando provvedeva all’igiene e all’alimentazione delle due donne non autosufficienti, si accaniva su di loro con inspiegabile violenza urlando ad alta voce, minacciandole più volte di morte, percuotendole con schiaffi e umiliandole ripetutamente. Davvero strazianti, dall’altra parte, le richieste di aiuto e le urla di dolore delle due vittime, che nonostante la chiara inabilità piangevano e imploravano affinché quelle violenze finissero.
Le indagini, su una vicenda così delicata, sono state complesse e accurate. Nella serata di ieri i carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento “lager”, mentre l’indagato si trovava all’interno. Assieme ai carabinieri sono intervenuti anche i medici del 118 che hanno soccorso le due anziane donne, accertando che, nonostante il pessimo stato di salute, non sono in pericolo di vita. Nel frattempo continuano gli accertamenti per ricostruire le dinamiche di questa tremenda segregazione; sussiste infatti il sospetto che l’indagato, nei mesi scorsi, a seguito della propria condotta violenta, possa aver cagionato la frattura di un braccio a una delle due vittime. I carabinieri hanno messo così fine a un incubo durato mesi, affidando le due donne ai sanitari per le cure del caso e ai servizi sociali per l’assistenza di competenza. Il “carceriere” delle due anziane sorelle è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle due donne e risponderà dei reati continuati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persone.
Redazione