PATTI – Patti e Minori hanno vissuto intensamente i festeggiamenti in onore di Santa Febronia in terra campana
Due comunità unite dalla stessa devozione, animate dal medesimo, forte senso di appartenenza, di accoglienza e di condivisione. Patti e Minori hanno vissuto così, intensamente, i festeggiamenti in onore di Santa Febronia, concittadina e patrona, celebrati in terra campana, dove la vergine e martire è venerata con il nome di Trofimena.
Sono stati giorni di intensa amicizia e di fede viva, ai quali hanno presenziato circa duecento pattesi, con in testa il vescovo, monsignor Guglielmo Giombanco, e il sindaco Mauro Aquino. Oltre a tanti fedeli (giunti con il pellegrinaggio della diocesi, con l’associazione “Santa Febronia” o in maniera autonoma), con parecchi dei portanti pattesi, che hanno fatto dono alla comunità di Minori di un cuore d’argento, erano presenti pure alcuni parroci di Patti – in primis l’arciprete della Cattedrale don Enzo Smriglio – e componenti della giunta e del consiglio comunali.
A porgere il fraterno saluto, “con ancora vivo il ricordo di quanto vissuto a fine luglio a Patti”, sono stati il parroco don Ennio Paolillo e l’arcivescovo della diocesi di Amalfi-Cava dei Tirreni, monsignor Orazio Soricelli. La diocesi ha fatto dono di un calice, con l’immagine di Santa Febronia e dello stemma episcopale e l’incisione, in latino “Minorensium et Pactensium divae Trophimene Febroniae nomine communionis signum” (Per i Minoresi e per i Pattesi il nome di Santa Trofimena Febronia è segno di comunione). L’amministrazione e l’associazione “Santa Febronia” di alcuni piatti in ceramica assieme a dolci tipici di Patti.
Diversi i momenti particolarmente significativi, dai vespri al solenne pontificale, presieduti da monsignor Giombanco, alla processione, molto partecipata e sentita, sebbene “disturbata” dalla pioggia.
Ma soprattutto è rimasto impresso il “contatto umano”, il forte senso di “complicità” che si è creato, riassunto nel saluto finale del sindaco Aquino, che con il collega di Minori Andrea Reale ha programmato una serie di iniziative congiunte, aventi, come filo conduttore, soprattutto la cultura: “Ci siamo sentiti a casa e i minoresi sappiano che quando vengono a Patti sono a casa”. Un legame che si fa sempre più inscindibile, avendo quale punto di riferimento Santa Febronia Trofimena “che – come ribadito da monsignor Giombanco – non va solo venerata e festeggiata, ma imitata, quale esempio luminoso di fede, coerenza e perseveranza”.
Da stamattina, intanto, nella cappella di Santa Febronia, nella Cattedrale di Patti, brilla l’artistica lampada che è stata donata dalla comunità di Minori (un’altra brilla nella cripta di Santa Trofimena nella basilica in terra campana).
“In mezzo a tanto buio – commenta don Enzo Smriglio – siamo più che certi che il luminoso esempio della nostra amata patrona continuerà a brillare nella nostra città. Vogliamo nello stesso tempo augurarci che tutta la nostra vita si lasci sempre illuminare dal Vangelo e così potremo sperimentare pure noi che chi segue Gesù non cammina nelle tenebre ma avrà la luce della vita”.
Nicola Arrigo