PATTI – Tindari. Migliaia di pellegrini cominciano ad ”arrampicarsi” verso il sacro colle e il poeta La Greca ripropone l’inno “Un colle, un Santuario”
In occasione dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima del Tindari, del 7 e 8 settembre, il poeta brolese Rosario La Greca ripropone l’inno, da lui composto alcuni anni fa “Un colle, un Santuario”, dedicato proprio alla “Nigra sed formosa”.
L’inno è stato poi musicato dal maestro Giuseppe Faranda ed interpretato dal soprano Sara Ricciardi. “E’ un piacere per me – sottolinea La Greca -, in occasione della festa, fare ascoltare il canto a tutti i devoti”.
Intanto, anche quest’anno, lungo la statale 113, provenienti da centri vicini o anche lontani, migliaia di pellegrini si cominciano ad “arrampicarsi” e si “arrampicheranno” ancora, a piedi, (parecchi scalzi) lungo le balze del sacro colle, per giungere ai piedi della Madonna Bruna, per impetrare una grazia, per ringraziare di un favore ricevuto o anche per una semplice preghiera o il semplice “piacere” di esserci.
Altri arrivano con mezzi propri o in pullman, altri, per evitare di rimanere imbottigliati nel traffico, spesso caotico, si servono di bici o scooter. Tutti, in ogni caso, vogliono essere “presenti”.
Molti percorrono in ginocchio la navata centrale del Santuario fino all’altare; altri entrano cantando l’”Evviva del Tindari la bella Maria” o recitando il Rosario. Sono tanti, insomma, i modi attraverso cui esprimere il proprio “affetto” verso la Mamma.
I pellegrinaggi, secondo tradizione, si protrarranno, specie di domenica, per tutto il mese di ottobre.
Nicola Arrigo