MXGP – Gp di Turchia. Tony Cairoli ci prova ancora ma il sogno iridato sta svanendo
L’unica nota positiva che Tony Cairoli si “porta a casa” da Afayonkarahisar, dove si correva il gran premio di Turchia, 18^ prova stagionale del Mondiale di motocross Mxgp, è aver “costretto” il compagno-rivale della Ktm Jeffrey Herlings a rinviare il successo iridato. Ma è stata la classica “vittoria di Pirro”, perché ormai niente nessuno potrà privare il pilota orange dello strameritato titolo, frutto di un’annata forse irripetibile.
In Turchia, Herlings ha inanellato il 15° successo su 17 gp corsi (ne ha dovuto saltare uno per infortunio), la 29 vittoria di manche (le ultime 13 di fila), la 13^ doppietta. “Numeri” che non lasciano adito ad alcuna recriminazione e che giustificano appieno i 95 punti di margine su Cairoli (833 a 738), a soli due gran premi dalla fine. Come dire che ad Assen, il 16 settembre, Herlings avrà pure il “conforto” della matematica.
In terra turca la prova di Cairoli è stata, invece, double face. Sebbene non al top fisico a seguito dei non “assorbiti” postumi della caduta di due settimane fa in Svizzera, il “furetto” del Team De Carli ha disputato una soddisfacente prima manche, ma si è “smarrito” nella seconda, dove è stato fortemente penalizzato da un errore in partenza che lo ha costretto a fermarsi e che lo ha fatto retrocedere addirittura in 21^ posizione.
Mentre Herlings, dopo l’holeshot di Desalle, prendeva il comando, che veniva messo in discussione solo nelle battute finali da Tim Gajser, prima che l’olandese dettasse perentoriamente il proprio ritmo e staccasse lo sloveno, Tony incontrava grosse difficoltà a risalire la china, anche perché la sua moto non era totalmente affidabile. Così non riusciva ad andare oltre la 15^ piazza, chiudendo in ottava posizione il gran premio con la “miseria” di 28 punti.
Anche nella prima manche Cairoli era stato penalizzato da una partenza non brillante, sebbene fosse riuscito a mantenere la quarta piazza, “diventata” poi seconda grazie ai sorpassi su Desalle e Gajser. A quel punto, però, Herlings era già “scappato via” per cui il “messinese express” poteva solo badare a mantenere la posizione. Poi la già descritta seconda manche, la “fotografia” di una stagione con alti e bassi, sebbene davanti ad un tale Herlings probabilmente ci sarebbe stato ugualmente ben poco da fare. Allora tanto di cappello al “tulipano” !
Nicola Arrigo