UCRIA – Il meglio delle voci siciliane del momento al 13° festival “La nocciola d’oro”
L’Arena comunale di Ucria ha ospitato la 13^ edizione del festival “La nocciola d’oro” – Trofeo Mimmo Amitrano -, organizzato dall’amministrazione comunale, dall’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche di Somma Vesuviana e dall’Accademia MusicArt di Brolo.
Due le serate proposte, dedicate agli esordienti e ai big, il meglio delle voci siciliane del momento. Al festival, che, negli anni scorsi, ha costituito il trampolino di lancio per artisti ora affermati quali Marco Vito (protagonista, tra l’altro, di “Notre Dame de Paris” di Riccardo Cocciante) e Sara Ricciardi, ha partecipato anche una concorrente barese, premiata per aver proposto un brano inedito.
Da due anni, in occasione del festival viene attribuito, come detto, il trofeo Mimmo Amalfitano, consistente in una splendida scultura del maestro Antonello Leone, artista di fama internazionale, che ricorda il musicista napoletano che amava trascorrere le sue vacanze ad Ucria.
I cantanti sono stati “accompagnati” dall’orchestra XXL, diretta dal maestro Sergio Camuti, direttore artistico della manifestazione. Fra gli Esordenti, si è imposta Chiara Rizzo, a cui è stato attribuito pure il Premio della Giuria.
Il Trofeo Mimmo Amitrano è andato a Martina Cundari, per la quale, vista la splendida voce, è facile prevedere un roseo avvenire.
“Percome è articolato – ha sottolineato la presidente della giuria, Annamaria Amitrano, il Festival, che prevede pure delle borse di studio, utili ad incentivare la crescita dei giovani artisti, può sicuramente migliorare ed affermarsi sempre più, anche fuori regione”.
Da qui l’invito all’amministrazione comunale, recentemente eletta e composta da giovani, “si impegni ad sostenerne l’evoluzione, oltre che con un adeguato investimento di risorse, con il supporto della comunità”.
“Una comunità – ha rimarcato il presentatore Biagio Esposito – che nel festival richiama il suo prodotto economico più speciale e rinomato, appunto la nocciola dei Nebrodi”.
Nicola Arrigo