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MXGP – Gp del Belgio. Il pilota pattese Tony Cairoli cede allo strapotere di Jeffrey Herlings

MXGP – Gp del Belgio. Il pilota pattese Tony Cairoli cede allo strapotere di Jeffrey Herlings
Agosto 06
10:34 2018

Quando a 10 minuti dal termine della seconda manche Tony Cairoli ha rallentato visibilmente il ritmo, consapevole di non poter attaccare il leader indiscusso Jeffrey Herlings, è parsa come una resa del pilota pattese davanti all’evidente strapotere del compagno-avversario della Ktm.

Strapotere ampiamente confermato pure a Lommel, dove si correva il Gp del Belgio, 15^ prova del Mondiale di motocross MxGp, dove il pilota “orange” ha piazzato un’altra doppietta (la decima in stagione, in cui si è aggiudicato 23 manche su 30, le ultime 7 consecutivamente), mentre Cairoli gli è rimasto ancora alle spalle, per cui adesso, con cinque gare da disputare, è attardato in classifica generale di 36 punti. Non sono certo tanti, ma la facilità e il dominio assoluto con cui Herlings continua ad imporsi lascia pochissimo spazio alle speranze dell’alfiere del Team De Carli.

Del resto, i “numeri” sono davvero impietosi: Herlings ha vinto 12 gare su 14 (ne ha, infatti, corso una in meno, saltando per infortunio quella lombarda di Ottobiano) e ha finora inanellato 683 punti (contro i 647 di Cairoli). Se si pensa che l’anno scorso Tony conquistò il titolo iridato con 722 punti, si comprende ulteriormente, mancando alla fine, come detto, ancora cinque gran premi, quale “passo monstre” stia tenendo Herlings, più forte anche dell’infortunio alla spalla che non ha per niente scalfito, risultati alla mano, il suo rendimento. Anzi, da quell’episodio negativo sembra essere “uscito” ancor più forte e convinto, per cui è fin troppo facile, al momento, pronosticare che sarà lui a succedere a Cairoli nell’albo d’oro della MxGp.

Anche su uno dei circuiti più difficili, quale quello sabbioso di Lommel, Herlings ha voluto confermare, da par suo, di essere il più forte. Nella prima manche ha condotto dal cancelletto alla bandiera a scacchi, mentre Cairoli ha dovuto prima guardarsi dal francese Romain Febvre e poi, avendo capito di non riuscire ad impensierì l’avversario, ha gestito la sua gara. Nella seconda manche, l’holeshot è stato di Coldenhoff, con Herlings quarto e Cairoli quinto.

E’ stato, però, un attimo, perché il leader mondiale in un giro ha superato tre avversari e ha preso la testa. Cairoli ha impiegato più tempo a sbarazzarsi di Anstie e di Coldenhoff ma ha “pagato” il ritardo accumulato ne i primi tre giri. Quasi in dirittura d’arrivo Herlings ha “voluto” regalare un brivido: è caduto in modo banale ma avendo un vantaggio abissale ha potuto vincere ugualmente senza problemi. Il tempo di archiviare velocemente Lommel e sarà di nuovo gara, domenica, ad Uddevalla, con il Gp di Svezia.

 

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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