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PATTI – Fondi terremoto, priorità al quartiere Sant’Antonio e al palazzo Sciacca Baratta (di Giuseppe Giarrizzo)

PATTI – Fondi terremoto, priorità al quartiere Sant’Antonio e al palazzo Sciacca Baratta (di Giuseppe Giarrizzo)
Dicembre 12
12:29 2014

Dopo il passaggio in commissione e il parere espresso dal civico consesso, l’amministrazione comunale è pronta ad intraprendere l’iter per la spesa dei fondi post-terremoto 1978 da investire sul centro storico. il sindaco Aquino, in qualità di assessore ai Lavori pubblici, ha già dato mandato all’Ufficio tecnico comunale di predisporre alcuni studi di fattibilità sui primi due interventi da porre in essere. Tutti d’accordo sulla necessità di mettere in sicurezza il vecchio palazzo Sciacca Baratta, un tempo sede di ospizio.Patti_vecchio_palazzo_Sciacca_Baratta_002

La proposta, valutata degna di nota sia dalla competente commissione consiliare che dalla giunta municipale, è stata avanzata dal consigliere Nino Gigante, il quale ha più volte denunciato la situazione di pericolo dovuta alla caduta in strada di calcinacci e tegole.

Secondo le prime stime saranno necessari 100mila euro (circa il 10% dei fondi a disposizione). Il secondo intervento contempla, invece, il rifacimento del manto stradale e dei sottoservizi di via Sant’Antonio, nei pressi della cattedrale. Qui bisognerà valutare attentamente l’entità delle somme necessarie per la messa in opera degli interventi e poi redigere il progetto esecutivo per poter impegnare le risorse e far partire i lavori. I restanti fondi saranno impegnati per l’effettuazione di interventi di miglioramento dell’accessibilità al centro storico e per il rifacimento di vicoli e piazze di particolare pregio.Patti_vecchio_palazzo_Sciacca_Baratta_003

Tre, forse quattro, i cantieri che l’amministrazione conta di aprire in diverse zone della Patti vecchia, nel tentativo di conferire un volto nuovo ad alcuni angoli della città. Intanto rimane in piedi l’idea di destinare il vecchio Sciacca Baratta a “social-housing”, ricavando all’interno della struttura alcuni mini appartamenti da dare in locazione a canone agevolato, fornendo, da un lato, una risposta al disagio abitativo della collettività e perseguendo, dall’altro, una logica di ripopolamento del centro storico.

Sulla struttura esiste già un progetto di restauro che si aggira sui 2,5milioni di euro, importo che andrebbe comunque adeguato ai nuovi prezzari.

 

Giuseppe Giarrizzo

 

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.