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“Se l’erogazione dell’acqua fosse puntuale come le bollette che arrivano, non ci sarebbero mai problemi”. Tra il serio e il faceto, c’è chi esprime così il proprio disappunto e la propria rabbia perché, spesso, nell’ultima settimana, i rubinetti sono rimasti all’asciutto o del prezioso liquido è arrivato solo il classico “filo”.

Ciò, naturalmente, ha comportato serie difficoltà per i nuclei familiari, soprattutto nelle giornate di grande caldo, in cui una doccia rinfrescante fosse il minimo che si potesse desiderare. Anche chi dispone dei serbatoi ha avuto problemi, perché non essendo regolare erogazione dell’acqua, gli stessi gradatamente, si sono svuotati. E così è riaffiorato l’atavico problema, a maggior ragione se è vero che già alla centrale dell’acquedotto si è registrata penuria e, di conseguenza, non si è potuta garantire la regolare distribuzione.

Così sarà facile scaricare la “colpa” a Giove Pluvio che è “latitante” da un bel po’ o al grande caldo che ha “prosciugato” le riserve. Sarebbe, invece, più opportuno ripensare a quante perdite d’acqua ci sono sul territorio comunale (specie nelle frazioni), autentico spreco che, se non si interverrà adeguatamente, resterà sempre tale e tutti, alla fine, ne pagheranno le conseguenze.

Che molti tratti dell’acquedotto siano un autentico colabrodo è risaputo; ma non basta essere a conoscenza se poi non si interviene adeguatamente. Tanto che, più volte, lo stesso guasto, allo stesso punto, si ripresenta !

Tra la fine della primavera ed i mesi estivi sono stati tantissimi i “punti” della città in cui si sono registrate – spesso per giorni – perdite d’acqua. Vai a parlare di turismo se poi manca o non è adeguato uno dei servizi fondamentali; vai a parlare di pagare la bolletta (scadenza prima rata 31 luglio, recapitate pochissimi giorni prima, anche questo segno di grande funzionalità degli uffici) a chi si vede garantito il servizio “a singhiozzo”.

Giove Pluvio, allora, avrà le sue “responsabilità”, ma puoi stare tranquillo: non è il solo.

Nicola Arrigo