MESSINA – Blitz al Consorzio per le Autostrade Siciliane. Tra gli indagati il sindaco di Montagnareale Anna Sidoti
Figurerebbe anche il sindaco di Montagnareale Anna Sidoti tra i 57 dipendenti, alcuni già raggiunti da misure cautelari, coinvolti nell’”Operazione Tekno” che ha provocato un vero e proprio terremoto all’interno del Consorzio per le Autostrade Siciliane.
Il primo cittadino Sidoti sarebbe stata colpita dalla misura della sospensione per sei mesi dall’esercizio delle sue funzioni; il provvedimento riguarderebbe la professione e non il suo ruolo di amministratore pubblico.
Al centro delle indagini della Dia di Catania vi sarebbe la percentuale di circa il 2% che spetta per legge a chi segue appalti pubblici, pagata alla fine dei lavori: secondo l’accusa molti progetti per cui sarebbero stati incassati i soldi non sarebbero stati conclusi o, addirittura, neppure esistiti.
Secondo quanto emerso, il sistema collaudato e condiviso tra funzionari e dirigenti, riguarderebbe il ripristino delle cabine di Sos nelle autostrade, lavoro di ordinaria amministrazione ma liquidato dal Rup come straordinario, così da ottenere il 2 per cento in più previsto dalla legge.
Qualsiasi lavoro, perfino la compilazione di tabelle risultava come impegno straordinario e quindi meritevole di un incentivo. Gli agenti della Dia di Messina, coadiuvati dal centro operativo di Catania, avrebbero analizzato quasi 70 progetti finanziati tra il 2012 e il 2013, di questi tutti presentavano irregolarità mentre alcuni erano addirittura inesistenti.
Si parla di circa un milione di euro i soldi in più sugli stipendi in un anno, per uno stipendio maggiorato per ciascuno fino a 140 mila euro.
Le persone destinatarie di provvedimento cautelare dell’Operazione Tekno sono: Antonio Lanteri di Messina, Stefano Magnisi di Furnari, Angelo Puccia di Castelbuono, Gaspare Sceusa di Barcellona, Alfonso Schepisi di San Piero Patti, Anna Sidoti di Montagnareale, Provvedimento di sequestro preventivo per equivalente (totale circa 1 milione di euro) a carico dei sei indagati sospesi ed inoltre a carico di: Carmelo Cigno di Palermo, Letterio Frisone di Messina, Antonino Spitaleri di Roccella Valdemone, Carmelo Indaimo di Ficarra, Antonino Liddino di Messina, Corrado Magro di Avola.
Redazione