PATTI – Gestione rifiuti, Aquino lancia la proposta dei termovalorizzatori
La recente chiusura della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e la necessità di andare a conferire i rifiuti in siti molto più distanti, con una conseguente lievitazione dei costi a carico dei cittadini, impone la ricerca di soluzioni in grado di scongiurare quel pericoloso effetto domino che potrebbe condurre al collasso del sistema sulla falsariga di quanto accaduto a Napoli pochi anni fa.
Ne è consapevole il sindaco di Patti, Mauro Aquino, che si è chiesto quanto sia ancora accettabile per un Comune spendere 100mila euro in più al mese per togliere l’immondizia dalle strade.
«Una follia che ho il dovere di non consentire», spiega l’amministratore, secondo cui sarebbe ora che si trovassero «quei rimedi che per decenni la politica regionale non è stata in grado di trovare». Lo sfogo del sindaco arriva all’indomani della consegna al dipartimento regionale Rifiuti del piano di intervento del nuovo “Aro Patti”, l’ambito di raccolta destinato a soppiantare l’Ato a livello locale.
Il piano contempla anche la possibilità di smaltire il 50% della frazione organica direttamente in zona, limitando al massimo il dispendioso sistema del conferimento in discarica. Come? Attraverso l’installazione sul territorio di impianti di trattamento dell’umido.
In linea generale la questione è stata oggetto di dibattito anche nell’ambito dell’ultima riunione della Srr: «In quell’occasione tutti i sindaci hanno ribadito la necessità di costruire gli impianti, ma ognuno pensa che si debbano fare a casa degli altri. A questo punto ritengo sia necessario affrontare l’argomento in maniera seria». Per Aquino la differenziata può dare risultati apprezzabili ma non determinanti, soprattutto per un Comune come Patti che conferisce in discarica 400 tonnellate di rifiuti al mese. Da qui la necessità di aprire la strada ai termovalorizzatori: «Impianti – spiega Aquino – che la tecnologia rende sicuri, non inquinanti e rispettosi delle norme ambientali e igienico-sanitarie».
Il primo cittadino è convinto che debba essere proprio Patti a farsi promotrice di questo dibattito con gli altri comuni dell’hinterland nebroideo: «Lo sforzo che intendo fare insieme alla giunta, al consiglio comunale e alle forze politiche e sociali cittadine è proprio quello di individuare una strada alternativa e cominciare a spiegare che la spazzatura può diventare una grande opportunità di sviluppo». L’esempio di riferimento è il Comune di Castelbuono, dove l’umido si raccoglie col porta a porta per poi essere destinato all’impianto. «Noi sindaci dobbiamo comprendere – è il messaggio di Aquino – che un impianto di trattamento a norma, costruito e gestito con tutte le cautele del caso, può solo rappresentare una risorsa».
Giuseppe Giarrizzo