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SAN PIERO PATTI – Scalano le hit con “Milano”. Maurizio Camuti ed i Fuoricentro talenti in ascesa

SAN PIERO PATTI – Scalano le hit con “Milano”. Maurizio Camuti ed i Fuoricentro talenti in ascesa
Settembre 21
09:50 2016

i_fuori_centro_003Negli ultimi mesi, cinque artisti siciliani – a suon di musica e testi – hanno espugnato una delle più grandi e note metropoli italiane : Milano. Gli artefici di questa scalata alle hit parade nazionali sono i “Fuoricentro”: gruppo nato, 13 anni orsono, dall’idea e dalla passione di musicisti, per l’appunto tutti originari della Sicilia, la cui voce è quella del sampietrino Maurizio Camuti.

Nato nella città che omaggia con la sua canzone, intitolata proprio “ Milano”, Maurizio – solare ed affascinante 40enne che oggi si divide tra il suo impiego in banca, i tour e le sale d’incisione – ha vissuto la sua adolescenza nell’amata San Piero Patti, cittadina mai dimenticata, nella quale torna sovente e dove risiede ancora la madre Concetta ed il fratello Gianluca. Gli studi universitari in economia lo hanno poi riportato, ancora una volta, nel centro lombardo dove ha trovato il suo impiego attuale.

Da sempre istrionico artista, amante anche della recitazione, Camuti ed i Fuoricentro – animati dal desiderio di essere una voce fuori dal coro e di usare la musica quale mezzo di comunicazione e di espressione di idee e di riflessioni a tutto campo – si sono rivelati la band del momento tanto da essere apprezzati non solo dai numerosi fan ma anche dallo stesso Comune di Milano che ha concesso loro il patrocinio grazie alla qualità del singolo scritto dal sampietrino con la collaborazione del chitarrista storico della band Roberto Arru.i_fuori_centro_005

Definiti come “eclettici”, da più voci critiche, questi emergenti artisti affrontano, attraverso la musica, le problematiche sociali più importanti del nostro tempo. La Milano raccontata nell’omonima canzone – nella quale vi è anche un omaggio alla poetessa Alda Merini – scardina lo stereotipo della metropoli fredda e anonima divenendo, invece, luogo dalla forte identità che affascina ed incuriosisce per la sua bellezza. “Laboriosa metropoli culturalmente trainante; scaldata dalla nebbia, dove hai sempre voglia di tornare”.

“Amo infinitamente la mia città – commenta Maurizio Camuti nelle tante interviste rilasciate ai diversi organi di stampa locali e nazionali – e sentivo l’esigenza di scrivere un brano per ringraziarla per avermi permesso di coltivare le mie passioni. Milano è la città delle occasioni, dove convivono identità molto diverse che, però, riescono ad interagire tra loro liberamente. Una libertà di pensiero e confronto che non è affatto scontata”.

Il successo e la voglia di produrre musica non si è comunque arrestata, anzi. In questi giorni i Fuoricentro stanno rilanciando “Pia Contessa”. Un brano ed un video che, in chiave ironica, affrontano un argomento delicato quanto attuale: l’omofobia.

i_fuori_centro_004“Pia Contessa” è, infatti, la storia di un uomo moralista di giorno e peccaminoso di notte. Obiettivo del brano è quello di concorrere, anche attraverso la musica, a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema problematico dell’omofobia, ovvero la paura irrazionale, l’intolleranza e l’odio nei confronti delle persone omosessuali da parte della nostra società sempre più eterosessista che, purtroppo, ancora oggi sfocia quotidianamente in atteggiamenti violenti e discriminatori nei confronti degli omosessuali considerati “diversi”.

Un impegno sociale quello dei Fuoricentro che, travalicando il comune pentagramma non solo musicale ma anche testuale, potrà sicuramente contribuire a mietere quella serie di stereotipi negativi e quelle forme di accanimento verso l’altro raggiungendo un obiettivo importante per una società che possa davvero definirsi civile.

Complimenti quindi al concittadino Maurizio Camuti ed agli altri componenti del gruppo che, occupati anche in queste battaglie civili, hanno saputo veicolari messaggi impegnati in musica. Della serie: non son solo canzonette!

 

Sara Gaglio

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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