PATTI – Stalli di ricovero per randagi, prosegue la costruzione dei box in contrada Mulinello
Ancora un paio di settimane e i dieci stalli d’emergenza per il ricovero dei randagi saranno pronti per essere utilizzati.
Nei giorni scorsi si è proceduto all’ultima gettata di cemento alla base delle strutture modulari: ultimo atto prima del montaggio vero e proprio dei box in legno che saranno utilizzati per dare “asilo” ai cani in attesa di microchippatura, sterilizzazione o adozione.
Attenzione, però. Non si tratta di un canile. dieci stalli serviranno unicamente a far fronte alle tante situazioni di emergenza che giornalmente si verificano sul territorio comunale: cani incidentati o avvelenati, da sterilizzare, da dare in adozione e per i quali è necessario un periodo di degenza in attesa di essere reintrodotti sul territorio o di essere destinati alle cure amorevoli di una famiglia.
Tradotto: i box non rappresentano la soluzione definitiva al problema del randagismo, fenomeno in continua crescita a causa dei comportamenti scorretti dei cittadini che si ostinano ad abbandonare i cuccioli per la strada e della mancanza di un canile con tutti i crismi di legge. Obiettivo, quest’ultimo, difficile da concretizzare a causa dell’impossibilità di far fronte alla costruzione di una struttura a norma con i soli fondi comunali.
La soluzione potrebbe essere quella di un finanziamento regionale o comunitario, ma al momento gli unici due progetti (quello comunale che contempla la costruzione di una struttura modulare da realizzare a stralci e quello del consorzio Tindari-Nebrodi che prevede la nascita di un canile intercomunale da costruire sul territorio di Oliveri) rimangono fermi al palo. Insomma, nell’immediato ci si dovrà accontentare dei dieci stalli continuando a gestire l’emergenza con i pochi mezzi a disposizione.
La piccola struttura prefabbricata, per la quale il Comune ha investito 16mila euro, sorgerà in un terreno di proprietà di Anna Chiodaroli, in contrada Mulinello, a poche decine di metri dalla struttura abusiva posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria nel 2009, e verrà gestita dalla rete delle associazioni animaliste sotto la supervisione delle strutture sanitarie dell’Asp e del comando dei Vigili urbani di Patti.
Essendo una struttura di emergenza non richiede, inoltre, la costruzione di particolari sottoservizi come depuratori o scoli fognari.
Giuseppe Giarrizzo