PATTI – Caso Coccinella: un precedente per apportare modifiche al regolamento comunale
Da una parte l’esigenza di far rispettare la legge, dall’altra la rivendicazione del sacrosanto diritto al lavoro.
Il “caso” del panificio raggiunto da un’ordinanza di rimozione della canna fumaria e il gesto eclatante del titolare che armato di benzina minaccia di darsi fuoco continua a tenere banco in città e ad alimentare le polemiche di chi, forse in malafede, tenta a tutti i costi di identificare un colpevole da mettere all’indice.
Succede così che le parti in causa tentino di difendere ognuna le proprie posizioni screditando quelle altrui. Secondo la moglie del titolare «si sarebbe potuto discutere di un’eventuale proroga, invece l’ordinanza è stata eseguita immediatamente e senza tener conto dei lavoratori». Dichiarazione, quest’ultima, che ha spinto il sindaco Aquino ad uscire alla scoperto per «ristabilire la verità dei fatti» attraverso una relazione dettagliata nella quale si specifica che «nonostante gli accordi sottoscritti, nessuna variazione del ciclo produttivo veniva intrapresa, costringendo l’ufficio “Territorio e Ambiente” del comune ad emettere una nuova ordinanza».
Due posizioni nette sulle quali c’è poco da discutere. Più interessante è, invece, cercare di capire come il titolare dell’attività possa adesso mettersi in regola e scongiurare il licenziamento dei dodici dipendenti. La chiave sta nel Regolamento edilizio comunale, e precisamente all’articolo 47, la cui modifica è al vaglio della I commissione consiliare presieduta da Filippo Tripoli.
L’argomento sarà a giorni oggetto di dibattito nell’ambito di una seduta straordinaria dell’assise cittadina: «Stiamo procedendo – ha detto Tripoli – ad un’autentica interpretazione dell’articolo riguardante le canne fumarie. Recependo la normativa europea abbiamo apportato delle modifiche all’articolo ottenendo il placet dell’ufficiale sanitario e dell’ex dirigente. Adesso aspettiamo solo la convocazione del consiglio per presentare l’emendamento».
La modifica non dovrebbe comportare stravolgimenti al Regolamento urbanistico per cui non servirà il parere del dipartimento regionale. In sostanza si tratta di recepire la normativa europea che permette l’attuazione di un ciclo produttivo attraverso l’utilizzo di filtri a carbone attivo. Lo stesso ciclo suggerito proprio dal titolare del panificio che si starebbe già attivando per apportare le necessarie modifiche.
Giuseppe Giarrizzo