PATTI – Cimitero, odori nauseabondi e lapidi abbandonate tra gli sfalci. L’indignazione trova sfogo sui social
Trascorsa la commemorazione dei defunti rimane il solito strascico di polemiche sulle condizioni del cimitero del centro. In questi giorni da più parti si è lamentato lo stato di degrado di una struttura che in alcune zone sembrerebbe completamente abbandonata a se stessa, specie nella parte più antica. E come accade ormai da qualche tempo, l’indignazione dei pattesi ha trovato sfogo sui social network: cassa di risonanza attraverso cui parecchi cittadini hanno denunciato alcuni disservizi proprio nei giorni di maggiore affluenza.
Ma a far montare la rabbia dei pattesi ha contribuito soprattutto l’odore nauseante avvertito nella zona nord occidentale del camposanto. Sfalci abbandonati a marcire o estumulazioni fatte non proprio a regola d’arte? Le supposizioni si sprecano e l’amministrazione comunale finisce ancora una volta nell’occhio del ciclone.
All’increscioso episodio si aggiungo parecchie altre segnalazioni di cittadini che, tra una visita e l’altra ai propri defunti, si sono armati di smartphone e macchine digitali improvvisandosi fotoreporter. Viottoli dissestati, gradini sconnessi, staccionate divelte e addirittura lapidi in frantumi abbandonate alla base delle strutture sepolcrali: una carrellata di scatti pubblicata su facebook che mette a nudo alcuni angoli del cimitero abbandonati al degrado più assoluto.
E proprio sulle piazze virtuali dedicate alla città impazza la polemica: «Possibile che un cimitero che si rispetti debba stare in queste condizioni?». Oppure: «Purtroppo se per trent’anni non si è preservato nulla questo non può che essere il decorso naturale delle cose». E ancora: «Di tutti i dipendenti deputati alla manutenzione del cimitero solo uno è sempre presente».
Segnalato anche il grave stato di dissesto del sito che determinerebbe un lento scivolamento a valle di tutta la struttura e la comparsa di crepe lungo i viali e sulle pareti delle cappelle gentilizie: «Un problema vecchio dovuto al terreno argilloso e sul quale già nel 1870 si era pronunciata una commissione scelta dal Prefetto, stabilendo che il luogo non era adatto per il cimitero», spiega qualcuno. E c’è addirittura chi suggerisce di individuare un nuovo sito. Fantascienza? Può darsi. Su una cosa, però, sono tutti d’accordo: più rispetto per i morti!
Giuseppe Giarrizzo