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Con l’arrivo del no circa la contestazione del reato associativo anche ad opera della Cassazione, subisce un altro duro colpo l’impianto complessivo dell’inchiesta Patti&Affari sull’affidamento degli appalti per i servizi sociali nel distretto socio sanitario D30.

Sembrano di fatto sgretolarsi con quest’ultimo giudizio, del quale si attendono le motivazioni, le ipotesi accusatorie che portarono inizialmente a agli arresti domiciliari, Michele Cappadona, Giuseppe Pizzo, Giuseppe Busacca e Salvatore Colonna, e le misure restrittive disposte nei confronti degli altri indagati in ordine al reato associativo ed alla frode in pubbliche forniture.
Alla fine del 2015 era già stato rigettato l’appello della Procura di Patti che chiedeva l’applicazione delle misure cautelari anche nei confronti del sindaco di Patti, Mauro Aquino, dell’assessore ai Servizi Sociali, Nicola Molica, del sindaco di Librizzi Renato Cilona.

Consistente comunque rimane tutt’ora il quadro indiziario – intercettazioni telefoniche ed ambientali e riscontri documentali – raccolto dagli investigatori ed attraverso cui sono stati resi noti i retroscena e le “ metodologie”di assegnazione di numerosi bandi volti all’affidamento dei servizi sociali.

Redazione