PATTI – Ciclovia naturalistica lungo sponda torrente Montagnareale per rivalorizzare la Villa Romana e il centro storico.
Di recente, l’amministrazione comunale di Patti ha approvato il progetto esecutivo redatto dall’ingegnere Maurizio Molica e dall’architetto Mario Molica che prevede la realizzazione di una ciclovia naturalistica lungo la sponda sinistra del torrente Montagnareale, nel tratto compreso tra la Villa Romana di Patti Marina e la zona di Fontana del Rame e collegarsi, quindi, dopo circa due chilometri, con l’antico quartiere Polline, che ricade nel cuore del centro storico cittadino.
L’obiettivo primario è quello di rivalorizzare sia la Villa Romana che il centro storico.
La struttura, una volta realizzata, infatti, agevolerebbe i visitatori evitando loro di effettuare il tradizionale percorso che si allunga di almeno tre chilometri.
L’opera dovrebbe essere finanziata nell’ambito di un bando regionale, del 20 aprile 2020, con i fondi del programma Po – Fesr Sicilia 6.6.1, programma che prevede “interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturali e di rilevanza strategica”.
La notizia è stata appresa con comprensibile soddisfazione non solo dai residenti nel quartiere Polline, che la aspettavano da oltre dieci anni. Si tratta di una stradina comunale, da tanto tempo abbandonata, che si collega con la strada di circonvallazione e, quindi, con il torrente Montagnareale, un tempo molto sfruttata dai residenti, specie nei momenti in cui dovevano recarsi al cimitero per visitare i propri cari, evitando così di effettuare un percorso molto più lungo attraverso il centro cittadino.
I residenti di Polline chiedono ancora che, da parte degli amministratori, ci sia maggiore attenzione verso i problemi del caratteristico quartiere (pulizia delle strade ed eliminazione della folta vegetazione spontanea) dove, tra l’altro, ci sono la chiesetta e la casa nativa della patrona Santa Febronia, ma, soprattutto di portare velocemente avanti l’iter del progetto di recupero dell’intero quartiere, da tanti anni inserito nel Piano Triennale delle opere pubbliche.
Nicola Arrigo
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